Esito felice per la compagine rumena-italiana della Giotti Victoria-Savini Due all’Adriatica Ionica Race nella quarta tappa che ha attraversato i muri della Riviera del Conero con partenza da Fano fino al traguardo di Sirolo di 164,2 chilometri.
Si è fatto onore il rumeno Emil Dima che è giunto secondo staccato di 24 secondi dal vincitore di tappa Riccardo Lucca della Work Service e facente parte della fuga di ben 22 corridori.
Il caldo e gli strappi al 17% di pendenza massima del Poggio affrontato due volte negli ultimi 25 chilometri attorno Sirolo non hanno impedito al 25enne rumeno di tirar fuori una grinta fuori dal comune per regalarsi il primo podio della stagione 2022, il secondo per la Giotti Victoria-Savini Due.
Di particolare efficacia per la fuga andata in porto, oltre dividersi l’onere con gli altri compagni di avventura e con Dima, la presenza nel gruppo dei battistrada di Alessandro Monaco che ha chiuso nei primi 25 all’arrivo.
Emil Dima: “Mi trovo molto bene quando ci sono le fughe e con un percorso molto mosso come quello di oggi. Personalmente riesco ad esprimermi meglio dopo il terzo giorno di gara perché ho un buon recupero. Sono stato fortunato perché le gambe giravano bene. Aver avuto al mio fianco un compagno di squadra come Alessandro Monaco è stato un vantaggio perché è un corridore con esperienza e questo mi ha fortificato. Ora spero di continuare così verso i campionati nazionali in Romania sia su strada che a cronometro, l’importante è andare avanti un passo alla volta, non troppo piano e neanche non troppo forte”.
Stefano Giuliani, team manager della squadra: “Dall’inizio dell’anno svolgiamo un’attività molto intensa, le forze in campo non sono uguali per tutti. Finalmente iniziamo a raccogliere qualcosa del lavoro profuso dai direttori sportivi Gabriele Di Francesco e Valerio Tebaldi ma ci vuole pazienza. Siamo contenti di questa tappa, ci abbiamo creduto nelle fasi finali con due nostri atleti in fuga tra i nove battistrada che hanno monopolizzato la corsa negli ultimi 50 chilometri”.
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